UN AMORE CHIAMATO SICILIA - Enrico Carbone

E’ di nuovo venerdì pomeriggio e mancano solo sette settimane alle tanto sospirate ferie.

Fa caldo e l’aria è resa pesante dal traffico delle vie del centro, ma a certe abitudini proprio non riesco a rinunciare.

Davanti a me tanti libri.

Li guardo con aria indagatrice. Se potessi chiederei loro chi vuol venire con me, chi vuol essere adottato, chi vuol passare il suo tempo nella mia camera, tra le centinaia di libri.

La mia è un’adozione a tutti gli effetti.

E come per tutte le adozioni ho un iter da rispettare.

Devo recarmi sul luogo, guardare, valutare, farmi rapire dalla fantasia, dai nomi noti e da quelli meno noto per finire col farmi conquistare dagli autori sconosciuti.

Poi devo toccare, sfogliare, scrutare l’interno, pagare e infine mettere sotto il braccio o dentro la borsa il prediletto della settimana.

Oggi è toccato al libro del professore Enrico Carbone “Un amore chiamato Sicilia”.

Quando mi capita per le mani un libro di un autore siciliano lo compro senza indugio perché tra tutti sono quelli che preferisco.

Adoro sentire parlare della Sicilia e dei siciliani e nel tempo ho collezionato una quantità considerevole di libri nostrani.

Enrico Carbone è nato a Riposto, un luogo a me molto caro per il suo splendido mare e per i ricordi che mi legano all’amica Patrizia che non vedo e non sento da molti anni ormai.

E’ un libro di poesie, un altro!

Poesie centrate su Catania e la sua provincia, sulla Montagna e il Mare. In poche pagine ripercorro molti luoghi e rivedo infiniti paesaggi che negli ultimi dieci anni mi hanno fatto da casa. Il filo conduttore che balza subito evidente all'intelligenza del lettore è come alla base di tutta l'opera ci sia un messaggio che è d'amore, di disperazione e di speranza.

L’orgoglio siciliano è talmente forte che mi porta a pensare che nessuna terra al mondo possa essere più bella della mia adorata Sicilia.

Alcune poesie sono inebrianti, altre mi piacciono meno, ma le leggo tutte piacevolmente scorrendo con la memoria i luoghi che narrano e che conosco molto bene.

Tra tutte trovo bellissima Cratere eruttivo. La leggo più volte e più la leggo e più mi piace, è un modo spettacolare e particolarmente incisivo di descrivere l’eruzione dell’amata Etna.

Non potevo scegliere libro migliore oggi pomeriggio.

La serata e il sabato successivo li passo leggendo poesie e immaginando, come sempre, l’animo della persona che le ha partorite vedendolo orgoglioso come una madre che presenta al mondo le sue creature!

"Mi capita di andare sempre più spesso, ormai perdutamente innamorato, per le strade e i sentieri che conducono alla scoperta di una terra antica, conosciuta e studiata eppure ancora tutta vergine e bella, vezzosa e pudica, splendente ed ombrosa.

Inimitabile.

Questa terra si chiama SICILIA".